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L'umorismo

Stimolare e facilitare il processo di costruzione della propria IDENTITA’ in chiave umoristica è stato il fulcro attorno al quale ha ruotato il Progetto “Al nostro paese si ride e si scherza”, dove alunni ed insegnanti sono stati impegnati nell’esplicazione di un argomento sul tema “L’Umorismo”, proposto quest’anno per la prima volta dalla Fondazione Livorno al Concorso “Settimana dei Beni Cultuali ed Ambientali”.

Lo studio del territorio si è posto, quindi, come assunto di   base per il percorso formativo ed è diventato l’universo cognitivo in grado di offrire spunti per ridere.

L’elaborazione di quattro aneddoti, trovati nei ricordi di un Bibbonese Doc., realizzati sotto forma di fumetto con l’aiuto di un esperto e racchiusi in un libro, esempio di completa sinergia fra bambini, per la mostra a Castello Pasquini, si  è conclusa poi con una rappresentazione teatrale al Teatro Solvay.

Il Progetto ha messo in evidenza gli aspetti peculiari degli abitanti di Bibbona: la genuinità e la vitalità che questo borgo medievale conserva e  quell’arguzia tipicamente campagnola che solo nei piccoli borghi si trova.

I bambini si sono resi protagonisti della “scena urbana”, hanno imparato ad amarla sentendola propria e l’hanno riproposta in una rappresentazione teatrale come percorso di crescita dei tempi che cambiano, consapevoli della loro appartenenza.

 

La realizzazione del progetto ha previsto momenti fondamentali:

-progettazione: individuazione all’inizio dell’a.s., di un argomento collegato con l’umorismo e con  la programmazione,  incontro con gli esperti per stabilire momenti e modalità di intervento

-attività in classe: indagine sui saperi informali degli alunni in merito all’argomento, preparazione all’uscita con lezione alla LIM (foto del paese)

-contatto diretto con il territorio: passeggiata in loco per osservazione guidata

-due  incontri con primo esperto in classe: consulenza di un Bibbonese, con la passione per la storia

  di Bibbona, il quale ha raccontato aneddoti veri,  parlato di personaggi del passato, ha evidenziato i modi di vivere con le feste del paese ed ha mostrato foto

-tre incontri con secondo esperto in classe:fumettista e zio di un’alunna della classe. Con lui sono state elaborate scelte precise: personaggi, contenuti, ambienti, colori, inquadrature, dimensioni della striscia, strutturazione in sequenze, tratto grafico, tipi di balloon, suddivisione dei compiti fra bambini.

E’ stato un grande lavoro di collaborazione condotto in gruppo: tutti gli allievi si sono impegnati ed hanno dato prova di capacità organizzative perché ogni immagine è stata progettata, “pensata”  a seconda degli scopi comunicativi

-presentazione del prodotto finale al pubblico della mostra:costruzione di un grande libro in legno formato da sei pagine contenenti gli aneddoti in fumetto

-presentazione del prodotto finale al pubblico del teatro Solvay:rappresentazione teatrale delle quattro storie.

 

Sono stati considerati anche i seguenti aspetti:

-affettivo (rispetto per le cose semplici)

-relazionale (valore di un risultato con il contributo di tutti)

-ambientale (conoscenza del territorio e valorizzazione delle proprie tradizioni)

-rapporto scuola-famiglia (coinvolgimento dei genitori nella ricerca di un Bibbonese, conoscitore del luogo e di un fumettista, esperto di fumetto americano)

-didattico (sperimentazione di nuovi linguaggi)

 

In questo lavoro il gruppo classe ha dimostrato non solo di aver interiorizzato contenuti disciplinari, e di saperli riapplicare in altre discipline, ma soprattutto di aver acquisito abilità cognitive trasversali.

 

 

 

 

 

 

 

 

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